giovedì 28 febbraio 2008

E dopo Singapore????





Tornando da Singapore in autobus iniziamo a pensare alla nostra prossima meta, sulla cartina ci vengono segnalate delle cascate in un parco naturale a poca distanza dal confine malesiano, decidiamo cosi di avvicinarci e passare una notte in un paesino che sulla cartina ci sembra distare pochi chilometri dal nostro obbiettivo di giornata.

Arrivati a Kota Tingi, ci sistemiamo in una stanza muffosa e piena di zanzare, ma questa volta e` proprio troppo, lenzuola piene di capelli e sporche di sangue, a tutto c'e` un limite, prima di accomodarci le facciamo cambiare, per una notte puo` andare!!!
Il giorno seguente, sveglia presto e via......., come ci e` gia` stato annunciato non esistono piu` autobus che portano alla cascata e ci facciamo accompagnare da un taxi, abbastanza caro, nella speranza di vedere un bel posto!!!
Speranza vana, le famose cascate si rivelano un rivolo d`acqua insignificante che non ci lasciano certo a bocca aperta, se non dalla delusione.

Niente paura, torniamo alla citta` di confine e da li prendiamo un pullman che in tre ore ci porta a Malacca cittadina di mare, segnata dalla cartina come "interessante".

Dopo un veloce viaggio in un pullman comodissimo arriviamo a Malacca e veniamo a sapere che la cittadina e` di mare ma qui di spiaggia neanche l'ombra, oro!!!!

Nessun problema, abbiamo la nostra infallibile cartina che segna un ombrellone, cioe` una spiaggia, a pochissimi chilometri dalla cittadina; a ormai notte inoltrata arriviamo a Tanjong Kling, l'autista ci scarica davanti ad un hotel.........osceno, squallido, muffoso, sporco e puzzolente, e anche le prime impressioni del posto non sono ottime, abbiamo avvistato una striscia di spiaggia accanto alla strada principale che piu` che una zona balneare, sembra un cantiere navale, chi ben inizia e` a meta` dell'opera, comunque ci infiliamo nei sacchi a peli sopra il letto lurido e confidiamo che la luce del giorno ci faccia valutare questo posto con occhi diversi!!!

Dopo una dormita e una doccia, almeno quella, la luce del giorno ci consiglia di preparare gli zaini ed andarcene da questo posto, prima di subito!!!
Dopo un rapido caffe`, passa un autobus che ci riaccompagna a Malacca da dove questa notte, dopo aver visitato questa piacevole cittadina, prendiamo un pullman per andare a Penang un isola al nord del Paese, sperando di trovare un posto dove piazzarci per qualche giorno, perche` a forza di spostamenti i fisici iniziano ad avere bisogno di riposo!!!

"chi la dura........la vince!!!"

martedì 26 febbraio 2008

48 ore a Singapore





.....e siamo di nuovo in marcia, dopo qualche giorno di relax, e ritornati a Mersing, optiamo per il sud della penisola cioe' la citta` Stato di Singapore.
E` davvero troppo bello ripartire e non sapere ancora la prossima destinazione, lasciare varie opzioni aperte e decidere tutto all'ultimo momento; il senso di liberta` e di avventura che si percepisce in questi momenti e` davvero forte, probabilmente e` la fonte ispiratrice di tutti i viaggi all'avventura.

Da quando siamo entrati in Malesia non abbiamo piu` una guida turistica che ci possa dare delle dritte su dove, come e soprattutto su cosa troveremo.
Le idee sono tante e ben confuse, quindi, nella nostra bella e goduriosa ignoranza ci avviamo verso quest'altra dogana, dove, per un piccolo malinteso, la polizia doganale "rapisce" per qualche istante il nomade Daniel, creando qualche secondo di apprensione nel duo, ovviamente subito chiarito, e riportando tutto alla solita buena vibra.

Si capisce subito che la gente mastica bene l'inglese, quindi, anche se il nostro livello e` discutibile, questo semplifica di non poco le cose.
Dopo l'ennesimo cambio di bus, iniziamo a scorgere i primi tratti di questa metropoli; tutto appare maestoso, talvolta sfarzoso anche in qualche tratto di periferia, le strade ampie con molte corsie non troppo caotiche ed il tutto ben ben pulito!

Arriviamo rapidamente in quello che sembra essere il centro della citta` e con lo sguardo rivolto al cielo, come dei bambini curiosi con le bocche spalancate, ci avviamo verso l'ostello che avevamo precedentemente individuato.
Il cambio di mondo e` notevole, in pochi giorni passiamo dal caos vietnamita alla quiete dell'isola, ed ora siamo in una metropoli dalle sembianze occidentali; ovviamente c'e` anche il rovescio della medaglia...... anche i prezzi sono quasi occidentali!!!!

La sistemazione nell'ostello non e` male, il posto e` pulito e si possono incontrare altri viaggiatori con cui scambiare qualche informazione.
Dopo un giretto nella serata, allo scopo di nutrirci, ci ritiriamo per ricaricare le pile.
La mattina si riparte di buona lena, subito nel metro` che per fortuna ci ritroviamo a pochi passi e che ci permette di spostarci con agilita`.

La sensazioe che proviamo e` quella di una metropoli multiraziale, un mondo in miniatura insomma, con i vari quartieri di appartenenza ( chinatown, little india....), regolata pero`da un senso civico estremo; tutti rispettano l'ambiente che li circonda, la pulizia e` quasi maniacale e la gente risponde e sorride cordialmente alle nostre domande. La magia del metro` e notevole, in pochi minuti di tragitto risbuchi in un mondo completamente diverso da quello dell'ultima stazione, i tratti somatici e gli odori che si incontrano sono opposti a quelli appena abbandonati; si passa quindi da occhi a mandorla a carnagioni olivastre e donne con il velo, a persone con la fronte segnata ad indicare la religione di appartenenza....ce n'e` per tutti i gusti!

Decidiamo di saltare su un autobus per un giretto veloce in alcune zone e poi su un treno sopraelevato per scrutare rapidamente altri quertieri, cosi` da avere una vaga idea di cio` che ci circonda.
Scegliamo poi un giardino cinese per l'immancabile giretto nel verde; il parco e` molto carino, ovviamente isperato alla loro cultura, una torre nel mezzo ci permette di dare un'occhiata ai dintorni ed i laghetti con i caratteristici ponticini orientali ci riportano per un istante fuori dalla morsa del cemento.
Visitiamo incuriositi il museo delle tartarughe dove se ne vedono veramente di tutti i tipi e di tutte le dimensioni anche se non puo` non saltare all'occhio la "cattivita`" che spesso caraterizza questo genere di attrazione.
Di nuovo sul metro` per un ultimo sguardo ad un paio di zone e poi si rientra a casa, esausti.

La mattina dopo decidiamo di passeggiare per alcune ore in quello che sembra essere il cuore commerciale e finanziario del posto, tra grattacieli, centri commerciali, edifici di stato ed attrazioni varie.
Nel pomeriggio si rientra in Malesia; queste 48 ore a Singapore sono state veramente una bella parentesi. L'impressione e` stata positiva, e ci ha chiarito le idee su quello che probabilmente e` uno dei centri finanziari ed economici del continente asiatico;
L' unico rammarico e` non aver potuto osservare questa bella metropoli dalla cima di qualche grattacielo, cosi`, forse per accarezzare per un istante l'idea di conoscerla e di poterla dominare!
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domenica 24 febbraio 2008

L'isola di Besar










"Besar" in spagnolo vuol dire baciare.......e quest'isola e` proprio tutta da baciare!!!!

Siamo partiti il 19 febbraio da Hanoi col volo diretto a Kuala Lumpur, capitale della Malesia.
Dopo un volo con la compagnia Air Asia, che oltre ad un ottimo confort vanta le hostess piu` belle che abbiamo mai visto su un aereo, veramente da film, carine, eleganti, simpatiche, belle, e poi belle, belle, belle!!!!
Se tutte le ragazze in Malesia sono cosi, potrebbe essere quasi impossibile non innamorarsi!

Va beh, torniamo al viaggio, siamo arrivati a Kuala Lumpur e stanchi della citta` abbiamo preso un pullman che ci ha portato a Mersing, una cittadina da cui poi avremmo dovuto prendere un traghetto che ci avrebbe portato a Tioman, un'isola che ci era gia stata consigliata dall'Italia!!!

Diciamo avrebbe e avremmo dovuto perche` dopo una notte passata in un hoteluccio di dubbio gusto ma di modica spesa, abbiamo raggiunto il pontile per aspettare l'imbarcazione, ma con grande sorpresa siamo venuti a conoscenza del fatto che non sarebbe mai partita per via del mare mosso, condizione che avrebbe potuto durare per alcuni giorni.
Mentre stavamo bevendo un caffe` ed escogitando un piano di riserva, vediamo dei ragazzi zaino in spalla camminare verso un pontile, vicino al quale si stava sistemando una barca pronta a salpare, con balzo felino, paghiamo, mettiamo lo zaino in spalla e ci affrettiamo a capire cosa succede.

Raggiunto il pontile veniamo a sapere che l'imbarcazione e` diretta sull'isola "Besar", isola che non abbiamo mai sentito nominare, dopo un breve consulto, cioe` uno sguardo, decidiamo di salire a bordo e vedere dove ci porta il vento!!!!

Traversata marina veramente impegnativa, con persone al limite dell'esaurimento nervoso dalla paura e "vomitate" trattenute a fatica, il mare era davvero cattivello e infatti ci siamo piu` volte chiesti come mai non potessero salpare imbarcazioni dirette verso un'isola e altre invece poter affrontare quel mare poco tranquillo!!!!

Chi non risica non rosica, arrivati in Paradiso!!!!
Dobbiamo essere sinceri e` difficile trovare le parole adatte per descrivere questo posto, il rischio di sminuirlo e` immenso!!!
Arrivati a destinazione la maggior parte dei viaggiatori si sistemano in un "resort" sicuramente molto bello ma ovviamente fuori dalla nostra portata, noi invece camminiamo costeggiando il mare pasando davanti ai pochi posti che offrono ristoro su quest'isola e arriviamo fino all'ultima casa dove Ibrahim ci offre una stanza con letto matrimoniale, pulita, accogliente con veranda e bagno interno ad una cifra irrisoria, colpito e affondato, sistemati!!

Dalla veranda possiamo osservare il mare di un azzurro splendido, le palme, la spiaggia bianca e un panorama mozzafiato, le prime persone si trovano a 500m da "casa nostra", non ci sono cani che abbaiano, galli che cantano, bambini che gridano e mamme che rompono, solo NOI e la "nostra isola", cosa dobbiamo dire, stupendo!!!

Le poche persone che vivono qui, circa una cinquantina, sono tranquille e disponibili, ognuno "vive e lascia vivere", se stavamo cercando qualcosa, vi possiamo assicurare che qui lo abbiamo trovato; dopo cinque giorni di citta`, questo era proprio quello che ci voleva!!!

Per nutrirci abbiamo scelto il "ristorantino" di una signora che offre pochissima scelta ma prezzi piu` che ragionevoli, dopo un paio di pranzi e colazioni la signora Nora diventa la nostra "mamma dell'isola", tutti i giorni ci accoglie e ci aspetta col suo grande sorriso per sfamarci e regalarci il suo buon umore, ci e` voluto poco per affezionarsi a lei!

Delle quattro notti passate a Besar, due le abbiamo gustate senza luce in casa, situazione causata da un guasto all'impianto elettrico dell'isola, in una di queste sere Ibrahim il nostro "padrone di casa" ha acceso il generatore e ci ha invitato a casa sua per vedere la TV e cenare con lui, gesto che abbiamo apprezzato moltissimo, e che ci ha impegnato in una conversazione in inglese di qualche ora con risultati discutibili ma divertenti.

L'unica nota negativa di questo fantastico posto, sono state le zzanzare che hanno messo a dura prova le nostre gambe e i nostri nervi, comunque e` giusto fare qualche sadcrificio per meritarsi il Paradiso!!!

Non vogliamo aggiungere altre parole se non che abbiamo rafforzato la nostra idea che Dio c'e`!!!
Chiamatelo come volete, magari "Besar"!?

".......lasciare tutto al caso e fare come un equilibrista......."

martedì 19 febbraio 2008

Il Vietnam visto da noi!!!!








Siamo giunti alla fine della visita di questo Paese, una nuova esperienza che ci arricchisce ulteriormente a livello personale e culturale!

Il Vietnam dal punto di vista paesaggistico e` qualche cosa di incredibile, ricco e affascinante, completamente avvolto nella natura; nei nostri spostamenti abbiamo potuto ammirare panorami difficilmente descrivibili, passando dalla costa alle risaie per arrivare alle montagne con le splendide coltivazioni a terrazze e i boschi di un verde e una densita` da lasciare a bocca aperta.

Le citta` sono citta`, come in tutto il mondo; certo e` pero` che la moltitudine di motorini e la guida senza regole, senso e logica di Saigon rimarranno impresse nella nostra mente per lungo tempo, semplicemente allucinante!!

Abbiamo visto poverta` in questo Paese, ma in generale non ci ha mai dato un senso di "miseria", la vita si svolge in condizioni a dir poco "umili" ma per fare un esempio abbiamo incontrato poca gente per strada mendicare e comunque ci sembra che qui ognuno abbia qualche cosa da fare, insomma le condizioni di vita ci sono apparse, "dignitose".

Bisogna tener presente che queste sono le considerazioni di due persone che hanno trascorso in questo posto solo una trentina di giorni e che sono passate prevalentemente per posti piu` o meno turistici, percio` possono lasciare il tempo che trovano, queste sono comunqe le nostre impressioni provate a "pelle".

Per quanto riguarda la gente, non lo possiamo definire il popolo piu` allegro e accogliente che abbiamo mai conosciuto, comunque abbiamo incontrato persone di tutti i tipi, come in ogni parte del mondo del resto.
In generale i bambini, i ragazzi, le ragazze(che hanno allietato questo viaggio con i loro timidi e splendidi sorrisi),e le donne ci hanno lasciato un impressione positiva; mentre negli uomini abbiamo trovato una vena agressiva che a volte ci ha messo a disagio, per esempio nei momenti in cui abbiamo rifiutato un acquisto dopo aver chiesto informazioni sull'uno o sull'altro prodotto ci siamo visti piu` volte "mandare a quel paese" in maniera poco piacevole e anche vedere in un paio di occasioni uomini mettere le mani addosso a delle donne in mezzo alla strada, ci ha lasciato l'amaro in bocca e ci ha portato ad avere una certa diffidenza nei loro confronti, dobbiamo pero` aggiungere che abbiamo trovato anche delle persone veramente squisite e disponibili nei nostri confronti.

Parlando del popolo in generale, merita il nostro piu` profondo rispetto, sono stati per anni costretti a combattere contro invasori di varia provenienza e hanno lottato per la loro indipendenza mostrando tutta la loro forza e tanacia nel momento della resistenza, del resto "solo el pueblo, salva al pueblo", immensi!

In generale la cosa che piu` ci lascia inermi in questo viaggio e` il fatto di aver visto moltissime cose ma di averne capite poche, nel senso che non potendo comunicare e` difficile riuscire ad entrare nella loro cultura, chiedendo per esempio come viene cucinato il tal cibo, come si mangia quella frutta mai vista prima, cosa pensano della loro situazione politica, quali sono i loro sogni e le loro aspettative, quanti anni vanno a scuola i ragazzi, che lingue imparano, quanto guadagnano nei vari lavori, a quanti anni si sposa la gente, quando diventano mamme le ragazze, ecc, ecc........

Per quanto riguarda gli acquisti e` bene chiedere sempre prima i prezzi e generalmente contrattarli, si arriva a pagare fino a un quinto del prezzo proposto inizialmente, per rendere l'idea, qui i prezzi non esistono.......si fanno!!!!

Il cibo ci ha piacevolmente sorpreso, il riso e` parte fondamentale della dieta dei vietnamiti, anche se noi abbiamo consumato anche grosse quantita`di "noodles" la loro pasta, spesso condita con frutti di mare e sempre accompagnata da buone dosi di verdura; anche la verdura e` parte fondamentale della cucina del posto mentre come carni si trovano in prevalenza pollo, maiale e manzo, non abbiamo mai provato invece il cane(pensiamo) che qui si consuma regolarmente, da quanto ci viene detto, e il serpente che ci viene spacciato come una prelibatezza ma che non abbiamo mai cercato.
Purtroppo anche dal punto di vista culinario molti piatti resteranno un mistero dato che speso non siamo assolutamente riusciti a capire di cosa si trattassero perche` la nostra ignoranza e il timore di incappare in brutte sorprese hanno preso il sopravvento sulla curiosita` di assaggiare molti alimenti esposti ma di incerta provenienza e lavorazione (qualche esperimento e` stato fatto, con risultati alterni!).

I trasporti sono stati di vario tipo, dai minibus guidati da pazzi furiosi, al treno rumorosissimo e agli "autobus-letto" usati per gli spostamenti piu` lunghi, in generale soddisfacenti ma non sicuramente esaltanti, per quanto riguarda i prezzi si possono definire molto bassi anche se, come tutto, sempre un terno al lotto, nel senso che non si capisce mai quale sia il reale prezzo da pagare; un viaggio di 700 km puo` costare 100 e poi un viaggio di 30km si paga 50, questo per rendere l'idea!!!

In definitiva e` stata una grande esperienza anche perche` alla fine di un viaggio il posto puo` piacere o meno ma quello che generalmente affascina ogni viaggiatore e` la scoperta del nuovo, del diverso e per quanto riguarda questo aspetto fondamentale, la nostra mente si e` aperta a una realta` differente da quelle da noi conosciute fino ad ora accresendo il nostro bagaglio personale e la nostra sensibilita` di fronte al diverso.

Ringraziamo il Vietnam, la sua gente, i nostri zaini e noi stessi, che continuiamo a credere e lottare per poter realizzare i nostri sogni!!!

"l'unico contributo che hanno dato glia americani all'umanita`, sono le Marlboro rosse".

lunedì 18 febbraio 2008

Halong Bay





A circa 200 chilometri ad est di Hanoi, si trova questo posto incantato, ovviamente meta di molti turisti; una baia dalle acque cristalline, dove spesso pero` il trempo e` tiranno.

Ti addentri scivolando silenzioso sull' acqua a bordo di un vascello e le rocce, severe ed imponenti, spuntano maestose qua e la nel bel mezzo della baia, e ad uno ad uno, da una nebbiolina sottile, appaiono altri vascelli, come fantasmi che vagano senza meta, ed il tempo sembra fermarsi; aspetti solo di udire il canto di qualche sirena che ti streghi e ti porti via......

In questo posto mozzafiato, un Dio particolarmente ispirato ha dato davvero il meglio di se`!

La capitale!!!!







Siamo ad Hanoi, nella seconda citta` piu grande del Vietnam, nel Nord del Paese!

Le temperature sono piuttosto basse, il cielo grigio e la pioggia scende fina a farci compagnia, ci avevano descritto questa citta` come molto caotica, ma avendo gia` assaporato la vita di Saigon, ci sembra quasi un posto di villeggiatura montano; qui rispettano i semafori, non guidano contromano non attraversano gli incroci come dei kamikaze e sopratutto suonano pochissimo i clacson, insomma sembra di essere a Fai della Paganella a meta`maggio!!!

A dire la verita` ci siamo un po` pentiti di aver prenotato il volo il 19 febbraio, altrimenti, con grosse probabilita`, ci saremmo gia` messi in cammino per altre destinazioni, non perche` la citta` non sia bella, anzi e` veramente carina e come dicevamo anche vivibile, pero` una volta visti i monumenti piu` importanti, visitato l'immancabile pagoda, fatto il pieno di cultura al museo della rivoluzione e girovagato per i mercati, si puo` tranquillamente salutare e magari andare al caldo, dato che il freddo adesso ha veramente "cotto il razzo"!

Su Hanoi non abbiamo molto da aggiungere a parte il fatto che due giorni in questa citta` sono piu` che sufficenti e che sarebbe meglio visitarla in un periodo meno ostico, salutiamo il Vietnam sperando di non dover piu` togliere le giacche dallo zaino!!!

"ognuno faccia come li pare, ognuno vada dove vuole andare ma non insegnate a noi che cos'e` la liberta`".

mercoledì 13 febbraio 2008

Dal Delta al freddo












La "cultura" del tet prevede che essere gentili il primo giorno dell'anno porta bene, cosi', chiedendo informaioni alla guida conosciuta il giorno prima, ci invita a salire con il suo gruppo e ci trasporta, prima in barca e poi col pullman, fino alla stazione, indicandoci il mezzo e facendoci pure i biglietti; destinaione Dalat.

Il viaggio per Dalat, di circa sei ore, ci lascia alquanto scioccati perche' lo facciamo a bordo di un pulmino da sedici persone(mezzo molto usato per trasporti locali), con circa 29-30 persone a bordo, e con un conducente pazzo furioso che corre come su una pista da rally e schiva tutto con manovre mai viste. Tutto questo apparentemente per arrivare alle fermate per primo e quindi caricare piu' gente possibile!(provare per credere)
La cittadina di Dalat e' alquanto particolare perche' ispirata alla cultura francese ( colonizzatori) e si respira un'aria transalpina, tra ville sfarzose e giardinetti fioriti. Situata a circa 1500 metri di altitudine, Dalat ospitava le residenze dei gradi alti degli eserciti durante la "guerra americana"(ironia della sorte) ed e' ovviamente meta di molti visitatori del Paese.
Il posto e' carino, con un bel lago nel mezzo ed un clima primaverile tutto l'anno.

Da qui ci spostiamo verso Qui Nhon, segalata come bella localita' di mare con spiagge dorate, per goderci ancora un po' di calduccio, ed invece troviamo un mare alquanto discutibile ed una citta' dall'aria triste che a parte le orde di pantegane non mostra niente di rilevante.(N.C.)

Ora siamo da quache giorno a Hoi An, una cittadina carinissima anche se con troppi turisti e dal clima non troppo estivo, con delle belle viuzze caratteristiche, prezzi alla mano, e un' aria molto accogliente e gentile.


I panorami che ammiriamo nei vari spostamenti sono davvero mozzafiato, dalle coltivazoni di caffe' a terrazza sulle montagne, alle risaie a perdita d'occhio di un verde che sembra dipinto dalla mano di un artista nelle pianure, pero', visto il tipo di guida sportivo degli autisti e la bolgia all'interno dei bus, e' difficile godere di tutto questo ed anche documentarlo.


Domani si parte per Hanoi, la capitale, dove dopo un viaggio di circa 18 ore ci fermeremo alcuni giorni prima di ripartire per il caldo.........destinazione Malesia!!!!!

"el nos autista l'e' n'om en gamba el fa le curve ai zentotanta...................!!!!!"







Binh Hoa Phuoc e"TET"




Dopo tante fatiche ci siamo accomodati nella nostra abitazione ricevendo l'ennesima sorpresa, i letti erano senza materassi.......praticamente due assi a supportare le nostre povere schiene.

Dopo qualche ora di sonno abbiamo fatto un giretto per questo bel posto tra fiumiciattoli, ponti, barchette e le immancabili motociclette; il posto era veramente piacevole e la giornata ci e` passata tra le dita, anche perche` intenti ad organizzare la partenza per il giorno seguente, ma purtroppo non capendo niente, come al solito, non siamo riusciti a trovare imbarcazioni per lasciare il posto.

Al rientro in albergo abbiamo conosciuto una guida che ci ha dato utili informazioni e addirittura ha chiesto al gruppo che accompagnava se potevamo intrufolarci con loro, per loro intendo delle ragazze olandesi simpaticissime con cui abbiamo poi passato la serata!

Tra un birra e l'altra veniamo a sapere che hanno in programma una gita notturna in barca per vedere i fuochi d'artificio dall'acqua, dato che quest'anno il 7 febbraio in Vietnam si festeggia il "TET".

Il "TET" e` il capodanno vietnamita e cade in concomitanza con quello cinese, cioe` il capodanno del loro calendario lunare, questo e` un giorno particolare in Vietnam perche` non solo si festeggia il capodanno ma e` anche il compleanno di tutti; puo` sembrare strano, ma qui non esistono i compleanni "personali", la gente compie gli anni ogni capodanno, tutti lo stesso giorno!!! Divertente, strano, incredibile!!!

Insomma, le ragazze tra una chiacchera e l'altra ci invitano a partecipare alla gita in barca e noi, con grande entusiasmo, abbiamo accettato.
La scelta si e` rivelata azzeccata, arrivati in barca di fronte al paese di Vinh Long abbiamo trovato le rive del fiune affollate di persone pronte ad assistere allo spettacolo, e anche in acqua il traffico di barche e barchette era notevole, veramente un momento indimenticabile.

A mezzanotte in punto sono partiti i fuochi, che venivano fatti esplodere da una grande imbarcazione proprio davanti a noi, tra gente che ci passava birra da una barca all'altra e una miriade di persone che ci augurava buon anno ci siamo goduti questo spettacolo incredibile, il boato della gente, i botti dei fuochi d'artificio e i colori che dal cielo si rifrettevano sull'acqua, ci hanno reso partecipi di un momento da non dimenticare.........dopo tanta fatica per raggiungere questo posto, la potremmo definire una giusta ricompensa.

Dopo un breve tragitto in barca siamo tornati ai nostri"comodi letti" e dopo un paio di commenti sulla giornata, nanne, come due "angioletti"!!!!

"chi semina raccoglie"

venerdì 8 febbraio 2008

Villaggio nel delta.....








Il gioco inizia a farsi duro, gli spostamenti iniziano ad essere impegnativi; e' quasi impossibile comunicare con la gente, se non in maniera primitiva (mimi e disegni), che spesso non capisce o forse fa finta di non capire per poter approffitare del pinguino di passaggio, a meno che non si abbia la fortuna di incontrare qualcuno che abbozza qualche parola di simil-inglese con pronuncia asiatica, considerando anche il nostro inglese aprossimativo.
Dopo essere stati scaricati a qualche chilometro dalla cittadina di Vinh Long ci siamo affidati ai "mototaxi" per raggiungere il centro, dove abbiamo passato la notte prima di addentrarci nel vivo del delta.
La destinazione era una "casa famiglia" in un paesino tra una miriade di canali e canaletti che caraterizzano la zona, ma i contrattempi in un viaggio fai da te sono sempre in agguato.....!

Dopo alcune ore di spostamenti tra autobus e motorette, che ci hanno accompagnato alla casa sbagliata, abbiamo vagato zaino in spalla per qualche chilometro alla ricerca dell' alloggio che in realta' poi non faceva per le nostre tasche.
Siamo ripartiti alla ricerca di un'altra casa; il caldo e l'umidita' erano opprimenti ma per fortuna c'erano i bambini che scorazzavano allegramente a farci mantenere il sorriso sulle labbra (hello hello hello).
La guida ci indicava un'altra possibile sistemazione non molto lontana...??!! Ancora motorette con caschi del popolo e una chiatta galleggianta che ci ha portati a destinazione....eccoci!!!!
Il prezzo era piu' alto del previsto ma andava bene cosi'. Doccia e relax.
Nel chiedere informazioni ai gestori ci hanno esibito un altro alloggio nei paraggi e a quanto sembrava un bel po' piu' economico, wow!
Abbiamo preso lo zaino e via con due bici, ma i chilometri aumentavano ad ogni pedalata; erano almeno dieci, altro che due!!!!
Distrutti e sudati i cenciosi erano a destinazione! Poi, mentre comunicavamo con i proprietari abbiamo drammaticamente scoperto che il prezzo era uguale al posto precedente!!!!!!!! Probabilmente eravamo di troppo???!!!
"Il viaggio e' come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!"

mercoledì 6 febbraio 2008

........salutando l'isola!!!!!







Dopo 9 giorni di isola, e aver ricaricato a dovere le pile, ci siamo messi in cammino per la prossima destinazione, Vinh Long, per poi raggiungere il villaggio di Binh Hoa Phuoc nel delta del Mekong che dista tre ore di traghetto e circa quattro ore di autobus da questo paradiso, per ora vi lasciamo ancora alcune foto per salutare con voi questo meraviglioso posto............!!!!






"il caffe` in Vietnam e` un'esplosione di caffeina, paura vera".