mercoledì 12 marzo 2008

Solo....a Cameron Highland








Come e` giusto che sia, quando una bella cosa volge al termine, si festeggia! Cosi` e` stato. Quindi, la domenica, giorno che precedeva la partenza di Daniel, e` trascorsa all'insegna della birra! Cazzeggiando allegramente nel quartiere cinese della capitale, tra una bancarella e l'altra, tra filosofate, gag improvvisate e grasse risate ci siamo lasciati andare e ci siamo cullati nell'ebrezza dall'alcool. Pur mantenendo la dovuta dignita`, abbiamo giustamente onorato la fine di questo viaggio in coppia.

Il mattino seguente, ancora inebriato dai fumi dell'alcool, cerco di raccogliere le idee.
La sensazione e` strana, dall'esterno della cameretta giungono rumori confusi, ancora ovattati; le lingue che sento non mi appartengono ma la vita nell'ostello e' ripartita. Mi sento un po' disorientato, giro la testa ma sono solo, nessuno con cui commentare la serata, nessuno sguardo rassicurante; mi ci vorra` un po' per assimilare il cambiamento. Per un istante immagino il mio compagno in qualche posto sulla via del rientro, boh, forse e` fermo all'areoporto di Bangkok che aspetta di rimbarcarsi, chissa`, beh, di sicuro, anche se sara` provato dalla serata, se la sa cavare alla grande, quindi forse e` meglio che mi faccia una doccia e mi dia una mossa!

Dopo qualche istante di umana esitazione per la nuona situazione che mi si prospetta anche se non sono alla prima esperienza di questo tipo, decido di mettermi in marcia.
Ho voglia di montagna, cosi`, per staccare un po`.
La cartina mi segnala una localita` nel centro della penisola e con qualche ora di viaggio dovrei raggiungerla, ma prima e` meglio chiedere qualche informazione, giusto da non avere brutte sorprese, almeno da essere sicuro di trovare un alloggio a buon mercato.
Il problema di fondo nel comunicare, almeno per me, non e` tanto chiedere quello che mi serve, perche` mi posso barcamenare, ma capire quello che mi rispondono, ancor piu` se parlano veloci e con pronunce dubbie; bella novita`! Non c'e` problema, qualcosa ne uscira`; sinceratomi sul da farsi, punto verso Cameron Highlands.

Non ho mai capito bene il perche`, ma viaggiare con un pullman verso una meta che ha un nome ma non ha ancora una forma, mi regala sensazioni che le mie scarne parole non possono nemmeno lontanamente descrivere. Nella mia mente nascono una serie di mini-film, ispirati da varie fonti, non so, talvolta dalle fuggenti scene quotidiane che rapisco passando, altre dagli sguardi e dalle espressioni che assumono le persone che mi circondano, altre ancora dai colori e dai paesaggi che scappano veloci.....cosi` inizio a sognare! Le emozioni sono fortissime, a volte mi commuovo, senza pero`provare tristezza, e` una sensazione di gioia e serenita`, mista a turbamento, stupore, o talvolta forse, solo una piacevole malinconia. Qualunque cosa sia, so che mi piace da morire!!
Quando poi voglio esagerare, amplifico il tutto mettendomi nelle cuffie delle canzoni ispirate dal momento, e li............vado!

Svegliati!

Il tragitto di cinque ore come sempre mi e` volato; la natura a queste latitudini e` veramente rigogliosa ed il verde e` davvero intenso. Tanah Rata, il paese dove mi sono fermato, e` a circa 1500 metri di altitudine e gia` al primo impatto sembra grazioso. Come alloggio, nel nome del mio ormai ex-compagno di viaggio, ho scelto un ostello che lo rievoca inequivocabilmente, il Daniel's lodge, dove per pochi spiccioli posso godere di una branda in un dormitorio nel sottotetto e cullarmi al rumore della pioggia che mi cade a poche spanne dalla faccia.
L'aria e` fresca e alla sera, quando come di consuetudine piove, la temperatura si abbassa notevolmente;
I paesaggi a Cameron Highland sono davvero immensi!
Le piantagioni di te`, principale attrazione della localita`, si alternano a colture di fragole, di ortaggi di vario genere, ad un paio di allevamenti di farfalle e agli immancabili mini mercati.
Durante il giorno, quando il clima e` generoso, decido di passeggiare tra le suggestive coltivazioni di te`, per poi far visita ad una fabbrica, giusto per dare un'occhiata al processo di lavorazione e provare a calarmi maggiormente in questo ambiente afascinante.

La mia permanenza in questa bella localita` non si protrarra` ancora molto, perche` non ho proprio voglia di vestirmi pesante ed indossare scarpe, almeno finche` potro`,quindi a breve scegliero` la prossima destinazione, probabilmente mi diriggero` in qualche cittadina dove poter ammirare una bella moschea, tanto per chiudere il cerchio!

".....ma sedendo e mirando, interminato spazio di la da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura..........."

5 commenti:

Anonimo ha detto...

me cojo.... ma chi è che ti scrive gli articoli? ehehe

complimenti... sembra di essere li con te!!

grazie di farmi vivere questi "ispirati" momenti e di farmi assaporare l'atmosfera che ti circonda anche se sono seduto in un piccolo ufficio davanti ad un piccolo computer e circondato solo da pareti attrezzate...
è splendido.... grazie

ciao Fabio

mary ha detto...

Bravo me fradel...hai smontato la nostra diffusa convinzione che il poeta della coppia fosse il Daniel...e invece abbiamo scoperto che ti fai di oppio anche tu!
Mi associo al Fabio,grazie ragazzi per queste emozioni...delle vere ventate di aria pura!

Anonimo ha detto...

Grande...sei il nuovo Eugenio Quintale un racconto senza enfasi mirabolante complimentoni1111

mary ha detto...

Anche senza la guida del tuo grande maestro, vedo che assapori, godi e scrivi alla grande...vai così fino al 29!
Ciao mamma

Anonimo ha detto...

Caro Stefano mi hai proprio meravigliata, sei veramente grande!!!

ciao! Grazia