giovedì 13 marzo 2008

....ultimi giorni in Malesia







Tutto davvero bellissimo, dall'ostello accogliente ai paesaggi suggestivi, ma per il freddo i tempi non sono ancora maturi, quindi decido di scendere a valle per raggiungere una cittadina di provincia, a quanto pare sede del sultano del Perak, dove dovrei poter ammirare una bella moschea.

Durante la discesa dai monti la pioggia cade a dirotto, non che mi dispiaccia, anzi, mi tiene compagnia, spero solo di non portarmi a presso una nuvoletta fantozziana, non sarebbe proprio quello che mi sarei immaginato prima di partire.
Per arrivare a Kuala Kangsar, destinazione prescelta, devo passare per Ipoh, citta` maggiore della regione, dove dovrei cambiare corriera, a quanto pare, per fortuna, sempre nella stessa stazione, per poi raggiungere la meta.

Chiaramente non e` cosi`; arrivo sul tardi, causa la scelta obbligata negli orari dei trasporti, e scopro che le corriere locali partono da un altro terminal. Oro!
Contro ogni mia filosofia di viaggio mi vedo costretto a "regalare" dei soldi ad un taxista, tra un po` sara` notte e non ho proprio voglia di menate.
Arrivo a Kangsar sull'imbrunire quindi non c'e` tempo da perdere per cercare una sistemazione.

Chiedo indicazioni qua e la, ed un ragazzino gentilissimo, che muore dalla voglia di sapere qualcosa dell'altro continente, si offre di accompagarmi. Mi guida fino ad uno dei pochi alberghi del posto, convinto, come tutti del resto, che gli europei siano tutti facoltosi; scopro quindi che questo hotel non fa per me, decisamante troppo caro!

Intanto si e` fatta notte. Con delle parole semplici ma inequivocabili gli faccio capire quello che
sto cercando, allora, amareggiato per l'equivoco, decide di prendere il motorino e scorazzarmi fino a quello che dovrebbe essere l'alloggio piu` cencioso della cittadina. Lo e`!!!!!
Adesso pero` non ho altra scelta, non posso ritornare sui miei passi, quindi chiudo gli occhi e mi sistemo nella "suite imperiale", non prima pero` di aver ricompensato il ragazzo con............una bella pacca sulla spalla, d'altronde e` un gesto mondiale, no?!

Alcuni dei posti dove sono passato prima di raggiungere il loculo, mi sono sembrati graziosi, d'altronse, se e` la residenza del sultano ci sara` un perche`, ma nel giretto che compio per trovare qualcosa con cui sfamarmi, nelle vicinanze dell'hotel, aleggia un aria triste, quasi rassegnata, tipica delle zone rurali, dove la vita si spegne all'imbrunire e non c'e` granche` da fare se non passare qualche ora in un bar davanti alla tv tricanale e degustare del "caffe`" lungo e macchiato fatto alla loro maniera, osservando gli insetti giganti che scorazzano indisturbati e qualche ratto che pasteggia in lontananza.

Al mattino mi rimetto in sesto prestino, anche perche` l'accoglienza della camera e` piu` o meno quella che hanno gli hulligans quando arrivano i tifosi avversari, quindi, andiamo a vedere cosa c'e` di buono. Cammino per ore, avvolto in un afa terrificante; a quanto pare, prima fa troppo freddo, poi troppo caldo, la camera e' di uno squallore unico, boh, forse mi sto imborghesendo un po'!

Poi, a dirla tutta, in un primo momento raggiungo una moschea che mi era stata segnalata e avrebbe dovuto essere quella tanto blasonata. Grazie a Dio non lo era! Per un attimo ero stato preso dallo sconforto; ero arrivato a pensare che se fossi rimasto a Zambana e di tanto in tanto avessi ammirato l'oratorio, l'avrei indovinata!

Ancora perplesso chiedo delucidazioni e scopro che sono fuori zona, wow, per fortuna! Riparto subito gagliardo.! Nel tragitto verso la Ubadiah moschea mi accorgo invece che il lungo fiume e` ben curato, scorgo praticelli carini ed un parco niente male, e quando arrivo a destinazione, su una collinetta non troppo distante, sorgono a circa un chilometro di distanza, la moschea che stavo cercando e la reggia del sultano, la quale pero' e sorvegliata rigidamente e le cui mura possenti cingono un parco enorme e purtroppo non mi permettono di ammirarla da vicino, come avrei voluto.

La "casa di Allah" non tradisce le mie aspettative, non che quando visito qualcosa mi aspetti chissa` che, ma almeno non ho faticato per niente. La struttura e` imponente e ben tenuta sia dentro che fuori e l'aria mistica che si respira mi trascina in riflessioni troppo impegnative.....

Ok, giretto turistico, e via.

Camminare mi aiuta a pensare, quindi nel frattempo ho deciso di ripassare per Ipoh, da dove sto scrivendo, dedicarle una visitina in giornata per poi ripartire in direzione Thailandia, perche` il tempo passa inesorabile e gli spostamenti divorano le giornate, quindi piano piano e' meglio che mi trascini verso Bangkok, passando ovviamente per qualche posto di mare, dove passero' un po' di giorni in assoluto relax!

2 commenti:

Campa ha detto...

Complimenti al gran maestro dei racconti.....credo che se le scrivessi tu le guide di quei posti (invece che la lonely planet...che ti mette in giro le angoscie!) dovrebbero fare dei voli giornalieri dall'Italia per riuscire a portre via tutti!
Grande!
Continua così!
baci Manuela

Anonimo ha detto...

vi daremo il premio pulitzer per la scrittura.

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